V° Weekend di formazione familiari di Betania del 18 e 19 febbraio 2023 del ciclo "Vita eterna, istruzioni per l'uso", dal titolo "Mo' che faccio?" facente parte di questo filo conduttore denominato "filo rosso" che terminerà il 17 e 18 giugno del 2023 con incontri mensili.
Riepilogo giornate precedenti
- Vita spirituale a prezzi convenienti: in cui sono stati fornite alcune definizioni:
- che cosa si intende per spirituale: Spirituale é tutto ciò che sotto l’azione, oppure nell’azione o tramite l’azione dello Spirito Santo mi parla di Dio, mi comunica Dio, mi orienta a Dio, mi stringe a Dio, mi fa cristoforme, perché mi fa diventare figlio nel Figlio;
- i nemici della vita spirituale: gnosticismo e pelagianesimo, due sottili nemici della vita spirituale e due eresie dei primi secoli della Chiesa ma che si accentuano in alcuni periodi storici dell'umanità, incluso quello attuale;
- come realizzare l'Amore di Dio nel concreto: attraverso uno sguardo spirituale ovvero guardare in alto, guardare in avanti, guardare il presente partendo dalla meta.
- Al Fonte battesimale non si va mai soli: condotto seguendo il passo evangelico Mt 18, 15-35 ovvero su la correzione fraterna, la preghiera comunitaria ed il perdono.
- Siamo alla frutta: condotto seguendo i passi biblici Gen 2,16-17 e Gen 3,1-3 sul peccato originale, focalizzando l'attenzione su:
- L’azione del serpente: insinua il dubbio nel cuore, quindi, il sospetto;
- La reazione di Eva: vede il frutto proibito buono, gradito, desiderabile;
- Il peccato: qui c'è la disobbedienza e, immediatamente come conseguenza, la paura;
- La reazione di Dio: DOVE SEI? Dio che non condanna a priori ma instaura un dialogo amorevole.
E mo' che faccio?
Riflettiamo su quali sono i meccanismi del cuore sulle nostre scelte.
Introduzione
In questo incontro sono state date indicazioni per un discernimento efficace di fronte alle scelte che si pongono nel nostro cammino, basandosi sul discernimento ignaziano ma senza sostituirsi ai più impegnativi esercizi spirituali ignaziani.
Come di consueto, l'incontro si è sviluppato in due giornate nelle quali sono state illustrate rispettivamente:
- la dinamica del peccato nelle sue fasi ed alcune basilari indicazioni sul discernimento;
- i livelli di discernimento, focalizzando l'attenzione sul 2° livello con gli step da seguire per il discernimento ignaziano.
Ci viene proposto il brano biblico:
«Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.» [Rm 12,1-2]
La dinamica del peccato
Premessa
Il peccato non è mai immediato ma passa attraverso alcune fasi in quanto parte da un pensiero cattivo che si insinua nella nostra mente e cerca la nostra adesione.
Ecco perché l'ideale sarebbe bloccare in partenza il pensiero cattivo evitando di dialogare con il tentatore come ha fatto Eva con il serpente: Gesù nel deserto blocca il demonio con la stessa Parola di Dio, non instaura un dialogo come è invece avvenuto con Eva.
Teniamo presente che nel cuore dell’uomo parlano in tanti:
- Lo Spirito Santo
- Il Tentatore
- L’Angelo custode
- Lo spirito del mondo
- La nostra coscienza
I pensieri che vengono dallo Spirito Santo sono pensieri luminosi, quelli che vengono dal maligno sono suggestioni che suscitano un dubbio ("non morirete affatto") usando una menzogna ("si aprirebbero i vostri occhi").
Il problema non è il pensiero ma la scelta, occorre cercare di capire l'origine del pensiero prima di operare una scelta.
Qui sta la difficoltà perché il tentatore non tenta fra un bene e un male ma fra un bene ed un apparente bene maggiore.
Fasi del peccato
1. Suggestione
Il pensiero cattivo entra attraverso delle porte che sono i nostri cinque sensi, suscitato dal maligno.
2. Colloquio
Avviene nel nostro cuore quando il pensiero cattivo non è stato respinto immediatamente.
3. Combattimento
Il pensiero cattivo viene alternativamente accolto e respinto in funzione delle voci nel cuore cui do ascolto. Il combattimento è legittimo e non costituisce peccato.
4. Consenso
Avviene quando c'è la volontaria adesione al pensiero cattivo; in questa fase si è già nel peccato, anche se non è stato commesso l'atto vero e proprio.
5. Passione
Consiste nell'atto del peccato, l'azione frutto del pensiero non respinto (in alcune circostanze, il pensiero è l'atto stesso, in questo caso si parla di peccato di pensiero).
Origine dei desideri
Nel discernimento, come dicevamo, occorre capire l'origine del desiderio per operare una scelta giusta, occorre capire se si tratta di un desiderio della carne o dello spirito.
1. Desideri della carne
Sono corruttibili, nascono dai sensi, ci portano alle passioni, accrescono i vizi. Il nemico schiaccia con i sensi di colpa, fa cadere nell'accidia e nello scoraggiamento, fa credere bellissima una menzogna, suscita inquietudine fitta di dubbi.
2. Desideri dello spirito
Sono luminosi, vengono dallo Spirito Santo, portano alla santità, accrescono le virtù. Lo Spirito Santo riconosce il peccato e porta ad amare, normalmente genera pace ma, a volte, anche una sana inquietudine che mira a farmi riconoscere il bene lavorando sulla memoria delle cose belle che hanno portato ad una scelta di bene. Nell'errore, lo Spirito Santo non fa venire sensi di colpa ma induce ad una consapevolezza dell'errore commesso.
Discernimento Ignaziano
Fra Luigi La Carruba
La volontà di Dio
Discernere per scegliere è il focus di questa breve presentazione ma quando il discernimento è spirituale? Quando l'obiettivo che ci poniamo è compiere la volontà di Dio. Occorre quindi verificare prima la disposizione interiore : voglio realizzare i miei desideri o compiere la volontà di Dio? Per un cristiano le due cose in realtà dovrebbero sempre coincidere: il più grande desiderio di un cristiano è fare la volontà di Dio.
Poiché Dio mi ama vuole il mio bene per cui fare la volontà di Dio significa perseguire un bene per me.
Il discernimento di cui andiamo a parlare è dunque il discernimento spirituale ovvero discernere per ricercare la volontà di Dio con il proposito di compierla.
Livelli di discernimento
1° livello
Il più alto e più raro, è un dono che si realizza quando la volontà di Dio è chiara, immediata e senza dubbi.
2° livello
Il più comune per il quale occorre un processo di discernimento più articolato per comprendere la volontà di Dio
3° livello
Il più semplice ed umano che si attua quando non arrivo a comprendere la volontà di Dio nei due livelli superiori e lo si fa semplicemente trascrivendo e confrontando pro e contro di ciascuna scelta possibile.
Il 2° livello del discernimento
1° step
Formulare il quesito oggetto del discernimento che preveda due massimo tre alternative chiare e distinte, alternative che rispondono a semplici domande: "faccio così o così?" oppure: "lo faccio o non lo faccio?
2° step
Raggiungere la santa indifferenza ovvero la disposizione di chi non preferisce una scelta ad un'altra. Si raggiunge solo attraverso la preghiera per un tempo non definito ma necessario (giorni, mesi, anni,...).
3° step
Effettuare il discernimento in senso stretto attraverso:
- analisi delle alternative immaginando come ciascuna si evolverebbe;
- verifica dello stato d’animo e delle sensazioni prodotte da ciascuna alternativa proiettata nel futuro che possono essere pace o inquietudine, tutto in un clima di preghiera;
- confronto con un Direttore spirituale NON per scegliere ma per farsi aiutare a interpretare la voce dello Spirito confermando o smentendo ciò che mi sembra di aver capito.
Presupposti per un discernimento efficace
Affinché l'esito del discernimento non sia falsato da una errata predisposizione d'animo, occorre:
- fidarsi di Dio, Lui chiede solo ciò che siamo in grado di fare e non devo lasciarmi condizionare dal pensiero di non essere in grado di compiere la Sua volontà;
- raggiungere realmente una santa indifferenza per evitare che la propria preferenza fra le alternative condizioni la scelta con una errata interpretazione della voce dello Spirito;
- affrontare il discernimento in stato di grazia poiché la condizione di peccato limita la libertà e la scelta rimane condizionata;
- approcciarsi al discernimento con atteggiamento umile, l’umiltà è l’antidoto più efficace alle suggestioni del male perché il nemico è superbo;
- se possibile, farsi seguire da un Direttore Spirituale in tutte le fasi del discernimento.
A proposito del Direttore spirituale:
«Il cammino spirituale si fa con le proprie gambe ma con la testa di un altro.» [p. Pancrazio]
«Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» [Mt 10,16]
Condivisione postuma
Nel combattimento bisogna resistere alla tentazione confidando nel fatto che la tentazione ha un tempo limitato, già stabilito, presto finirà.
Quella tentazione è una prova, superata la quale, mi purifica già qui in terra e non in Purgatorio ma per resistere c'è una sola strada: l'Amore.
«Beato l'uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.» [Giacomo 1,12-15]
La tentazione è il frutto di uno spiraglio aperto al tentatore perché il tentatore è fuori, non dentro di noi:
«Il pensiero è una scintilla di rivelazione di sé stessi» [p. Pancrazio]
Le tentazioni non costituiscono peccato ma è meglio confessare astutamente anche le tentazioni per prevenire il peccato attraverso la propria santificazione.