Giornata fraterna dei familiari di Betania del 10 e 11 dicembre 2022: 2° incontro del ciclo "Vita eterna, istruzioni per l'uso", dal titolo "Al fonte battesimale non si va mai soli" facente parte di questo filo conduttore denominato "filo rosso" che terminerà il 17 e 18 giugno del 2023 con incontri mensili.
Ricordiamo che lo scorso incontro, tutto incentrato sulla spiritualità, si intitolava "Vita spirituale a prezzi conveninenti" ed è bene coglierne i punti salienti per non perdere il filo!
Ospite d'eccezione, don Federico ZANETTI, biblista.
1° giorno - Sabato
Introduzione
La giornata è iniziata con l'accoglienza direttamente in cripta con sor. Monica che, con la partecipazione attiva dei presenti, ha riassunto i passi dell'incontro precedente e, sor. Luisa che ha introdotto l'argomento del nuovo incontro.
Al fonte battesimale non si va mai soli
Dal Vangelo secondo Matteo (cap. 18)
15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». [Mt 18, 15-35]
La salvezza che Dio ci dona non è una esperienza individuale. Se vogliamo ascoltare lo Spirito Santo e vivere da battezzati, dobbiamo camminare con coloro che il Signore ci ha posto accanto. Se vogliamo cogliere la volontà di Dio e seguirla per gustare i suoi doni spirituali, dobbiamo assolutamente fare posto ai fratelli.
La mia maturazione spirituale non è un fatto personale o un risultato che devo ottenere da solo, ma un vero e proprio cammino comunitario: il mio prossimo è parte del cammino e l’amore fraterno permette al mio rapporto con Dio di crescere. Lo Spirito Santo agisce per mezzo dei miei fratelli e attraverso quello che io faccio per loro.
Correzione fraterna (vv. 15-18)
Il primo contributo del prossimo alla mia vita spirituale viene dai loro peccati. Si direbbe che i peccati dei fratelli cristiani siano fonte di scandalo, segno del fallimento della loro vita spirituale. Invece, Gesù invita a costruire un sistema complesso intorno agli sbagli che altri fanno “contro di te”. Lo scopo è guadagnare il fratello, cioè aiutarlo a correggersi e a crescere. Con l’espressione “guadagnare il fratello” i primi cristiani esprimono il cuore della loro spiritualità, sia dei consacrati (1Cor 9,19-23) che degli sposati (1Pt 3,1). Forse è questa la vera novità rispetto a un passaggio di semplice solidarietà umana. Umanamente ci si accontenta di “non subire danni” dagli altri, si chiede alla giustizia umana di essere difesi e protetti. Sembra già molto non esigere vendetta. Gesù chiede di attivarsi per tirar fuori colui che mi ha danneggiato dalla trappola di male in cui è caduto.
Facile da capire? No, perché io, quando qualcuno “sbaglia contro di me”, magari ho imparato a non vendicarmi subito, ma se l’altro non ammette la sua colpa, allora io mi muovo per avere giustizia, per ripicca, per principio… e posso diventare implacabile.
- Quando le persone sbagliano, dò spazio allo Spirito Santo oppure lotto per farmi giustizia e per avere rispetto?
- Che cosa mi fa dimenticare che l’obiettivo vero è guadagnare fratelli?
- È forse la paura?
- È il senso di ingiustizia?
- La sensazione che non cambieranno mai?
- E se riuscissi ad agire sinceramente per aiutare i peccatori, che cosa cambierebbe nel mio rapporto con Dio?
Lì sono io (vv. 19-20)
Il secondo contributo dei fratelli alla mia vita spirituale è la preghiera. Gesù invita i suoi discepoli a pregare insieme. Noi ne siamo coscienti: la comunità che prega è un valore imprescindibile. Ma qualche volta ci si trova in difficoltà. Ci sembra di pregare più concentrati da soli, di pregare meglio con il proprio ritmo, con i propri canti che non con quelli di tutti. Facciamo fatica a venire in Chiesa all’orario giusto perché ci sono i bambini, i nonni e in famiglia il tempo non basta mai. Poi c’è il Covid, il parroco antipatico, gli imprevisti... Ma allora si potrebbe almeno pregare di più insieme in casa? Pregare insieme ad altri, guardare con stima coloro che mi pregano accanto ci apre lo sguardo sullo Spirito Santo: è lui che spinge i cuori alla preghiera.
Quali sono i motivi che talvolta mi fanno mal sopportare la preghiera insieme?
- La gestione del tempo?
- La pigrizia?
- Un po’ di vergogna?
- Il fastidio di vedere, gli altri, “la gente” che pensa di sapere tutto o che prega più di me?
Sette volte? (vv. 21-22)
La fatica e la gioia del perdono sono un frutto prezioso dello Spirito Santo. Mentre ci applichiamo a comprendere, pazientare, perdonare, Egli ha spazio di operare in noi con forza. Ma da dove nasce questo perdono nello Spirito Santo?
È logico, inevitabile, che il Signore ci chieda di perdonarci. La domanda di Pietro: “Quante volte?” si colloca nell’ordine della prestazione: voglio perdonare “molte volte” per essere a posto, per far vedere a Gesù che sono fedele, per non cedere alla mia parte peggiore… Pietro è sincero, ed è disposto all’impresa: sette volte sono proprio tante! Ma la risposta di Gesù non è sulla linea dell’impresa, dello sforzo, bensì su quella dell’amore. È come se dicesse: “Perdona tutte le volte che è necessario finché il tuo prossimo non si salva”.
Non perdono per essere più bravo di chi mi ha offeso, così almeno Dio si accorge quanto cattivo sia stato lui e buono io. Perdono perché sto attendendo che il mio fratello cambi e diventi santo. La parabola che segue, 8,23-35, indica bene questa differenza e ci ricorda che possiamo perdonare all’infinito e con amore, perché noi siamo stati perdonati all’infinito. Il perdono di Dio è naturale: Egli ama più noi che i nostri debiti.
Proviamo a ricordare esperienze di perdono dato oppure ricevuto:
- In quelle occasioni, piccole o grandi, abbiamo solo fatto il nostro dovere oppure il nostro amore è cresciuto?
- Forse ci è anche cresciuto intorno?
- Riesco a riconoscere in quei momenti la presenza dello Spirito Santo?
Conclusione
L'attività di questa prima giornata si è conclusa con un momento di deserto per riflessioni da condividere eventualmente nel giorno successivo nello spazio specificamente dedicato.
2° giorno - Domenica
La giornata è iniziata con la Santa Messa alla quale è seguito il pranzo comunitario per poi avviare le attività di condivisione e di laboratorio nel pomeriggio dopo i lavori e la Coroncina.
Ovviamente non vengono riportate le registrazioni di condivisione per evidenti ragioni di privacy.
Prima parte
Ci siamo divisi in gruppi da sei-sette persone per una condivisione dei contenuti e delle riflessioni relative alla catechesi del giorno precedente.
Seconda parte
Abbiamo svolto un'attività in gruppi, mantenendo quelli formati precedentemente, sul tema del perdono e del non-perdono, ripartito fra i gruppi ad estrazione anonima.
Dopo una breve organizzazione, ogni gruppo ha dovuto rappresentare una statua vivente ma immobile sul tema estratto in cui tutti i componenti del gruppo sono stati coinvolti e gli spettatori hanno dovuto capire il tema rappresentato ed il ruolo dei vari componenti.
Al termine di ciascuna rappresentazione, sono stati ascoltati alcuni membri del gruppo per descrivere la statua rappresentata e, per chi lo ha voluto esprimere, anche cosa ha provato nello svolgimento dell'attività e/o del ruolo.
Conclusione
La giornata è culminata con il rinnovo delle promesse di vita evangelica di Franca e Lorenza al termine delle preghiere pomeridiane.