Sinodo degli Oblati della Fraternità Francescana di Betania

Terlizzi, 3-5 novembre 2017

Sinodo degli Oblati della Fraternità Francescana di Betania

- Documento finale -

Terlizzi, 3-5 novembre 2017

Il presente documento è redatto a seguito dei lavori svolti in occasione del Sinodo, tenutosi nei giorni 3,4,5 novembre 2017 presso la casa madre della Fraternità Francescana di Betania a Terlizzi.

Il documento finale rappresenta un percorso di tre anni dove si sono sviluppate, nel corso di questi anni, tematiche che riguardano l’oblato: identità del cristiano, identità dell’oblato, sogni e progetti per il futuro.

Il presente documento non sostituisce lo statuto degli Oblati, ma ne delinea e specifica alcuni aspetti e lo integra nella parte delle proposte.

Si sceglie di mantenere la forma delle proposizioni votate dall’assemblea per non alterarne il significato e/o l’interpretazione, dando al documento una struttura in modo da facilitarne la lettura.

Definizioni

IDENTITA’ DELL’OBLATO

1. L’oblato della Fraternità Francescana di Betania è un cattolico osservante che vive la sua cristianità secondo il carisma della Fraternità stessa.

2. Egli vive il carisma di preghiera, accoglienza e vita fraterna nella vita di tutti i giorni sia in forma individuale che comunitaria ed in relazione con i vari ambiti familiare, lavorativo, sociale politico, ecc.

3. L’oblato incarna questo carisma attingendo costantemente dalla Fraternità; è dotato di propria autonomia ma nel cammino si confronta sempre con i fratelli oblati e con la guida della Fraternità.

4. Affinché ciò sia possibile per amore di Cristo, è necessaria un’unione fraterna fra gli oblati che va oltre i sentimenti di affinità e che presuppone una conoscenza reciproca.

5. Sarà lo Spirito Santo a suggerire piccole e grandi iniziative, a porre innanzi al nostro cammino le necessità in cui ci chiama ad intervenire e a fornirci gli strumenti per farlo: ecco dunque l’importanza di conoscerci al meglio e conoscere le nostre iniziative.

6. Il salto di qualità dell’oblato è nel passaggio dal sentirsi collaboratore all’essere corresponsabile che si realizza in tre momenti:

a) L’oblato è chiamato ad essere radicato nella Fraternità portando frutto dove Dio l’ha posto;

b) Presta servizio interno alla Fraternità con attività pratiche attraverso le quali vive non più da ospite ma da fratello;

c) Si apre al servizio esterno che si realizza con la fioritura delle opere nascenti e la loro tutela.

LA PREGHIERA NELLA VITA DELL’OBLATO

7. La preghiera è il fondamento su cui si poggia l’esperienza della fraternità e dell’oblato, da cui ogni altra attività ha la sua origine.

8. La preghiera è un aspetto identitario dell’oblato e della sua partecipazione al carisma della FFB. È ritenuta necessità e impegno quotidiano, rapporto intimo e costante con il Signore, da realizzarsi compatibilmente alle situazioni di ciascuno e con il giusto equilibrio rispetto alla vita di ogni giorno e alle proprie responsabilità.

9. Per l’oblato la vita deve diventare preghiera. 

10. L’oblato vive prima di tutto la preghiera in famiglia e promuove la costituzione di cenacoli, che possono poi far nascere nuovi GAD (Gruppi Ancilla Domini).

11. Bisogna attribuire importanza alla guida spirituale nel cammino dell’oblato.

12. Sentiamo di doverci impegnare sempre di più nel cammino di vita fraterna fra noi oblati in modo empatico, per comprendere appieno l’altro nella libertà dal pregiudizio.

13. La preghiera porta frutto, il frutto è la missione, la missione è testimonianza Cristocentrica di Pace e Gioia. La testimonianza comunitaria fra di noi deve essere rafforzata con l’accoglienza, il rispetto, la pazienza, il perdono, la comprensione, l’educazione, la tenerezza, la compassione e la fedeltà alle promesse fatte.

14. Il fondamento di tutte le opere è l’abbandono fiducioso alla provvidenza di Dio. Per l’oblato diventa naturale abbracciare uno stile di vita sobrio e lasciarsi svuotare dalle proprie sicurezze per farsi riempire dalle certezze di Dio (spoliazione di sé). 

L’OBLATO E LA FRATERNITA’ FRANCESCANA DI BETANIA

15. Oblati e consacrati appartengono alla stessa famiglia, condividono lo stesso carisma fondato sulla preghiera, l’accoglienza e la vita fraterna e vivono uno stile di vita proprio della minorità francescana.

16. Nello spirito di famiglia, gli oblati, i consacrati e gli altri familiari FFB collaborano in maniera complementare; si arricchiscono a vicenda e si aiutano, sia dal punto di vista materiale che spirituale, nel proprio cammino.

17. L’oblato è costruttore di fraternità, a partire dal proprio nucleo famigliare. Gli amici si scelgono, i fratelli si accolgono poiché sono un dono. Nella spiritualità di comunione, l’oblato si sente responsabile dell’altro a partire dalle piccole cose. La comunità è il luogo dove si diventa fratelli e l’oblato è chiamato a partecipare concretamente alla vita della propria Fraternità di appartenenza. L’unione spirituale con i fratelli e le sorelle impossibilitati a partecipare fisicamente è elemento comunque essenziale di comunione.

18. La missione è suscitata dallo Spirito Santo, il quale ci rende innamorati di Dio e capaci di custodire e alimentare la fede nel cuore degli altri. A seconda delle competenze e della realtà locale gli oblati, testimoni concreti di carità, sono chiamati ad un impegno pratico che promuove: la dignità della famiglia, la difesa della vita, la partecipazione alla vita pubblica, politica, e culturale e ad un uso corretto dei mass-media. 

19. Corresponsabilità degli oblati, creare più unità e fraternità: capacità di prendersi cura reciprocamente, anche nella correzione fraterna, essere leali e imparare ad amare secondo il cuore di Gesù per realizzare il sogno della Betania evangelica di padre Pancrazio. “Nessuno è così povero da non poter donare almeno un sorriso”.

MISSIONARIETA’ DELL’OBLATO

20. Per ognuno c’è un progetto: bisogna mettersi in ascolto del progetto che Dio ha su ciascuno.

21. Identità e Missione non diamole sempre per scontate. La consapevolezza di essere oblato ci riporta costantemente alla gioia della chiamata e alla responsabilità della risposta. Siamo testimoni credibili dell’amore di Dio nel mondo. Ci poniamo dove il Signore ci chiama con lo stile della FFB abbracciando e vivendo il suo carisma. Tutte le proposte seguenti sottintendono questo habitus.

Proposte

COMUNICAZIONI ED INCONTRI

1. Creare una rete di comunicazione fra gli oblati delle varie case e fra le case stesse, rete efficace ma non invasiva, utile a conoscere talenti, professionalità e iniziative ma anche problemi e necessità. In tale rete si devono evitare tutti quegli usi di tali mezzi di comunicazione che siano difformi e non sobri.

2. Chiedere uno spazio sul giornalino Ancilla Domini riservato alle news dei progetti realizzati dagli oblati delle varie case.

3. Creare le seguenti occasioni di incontro:

a) Appuntamento annuale, in analogia con quanto succede con l’incontro dei familiari della FFB a Loreto con modalità da stabilirsi. Non “per” gli oblati ma “degli oblati”.

b) Incontri conviviali e di preghiera nell’ambito della casa di appartenenza.

c) Incontri conviviali e di preghiera in sinergia con gli oblati delle case viciniore.

d) Appuntamento di preghiera notturna contemporanea (es notte del primo week end del mese).

FORMAZIONE

4. Integrare nel cammino di formazione la preghiera di lode, perché completa l’identità dell’oblato. Quando possibile, si faccia parte dei GAD come ulteriore momento di unità.

5. Sottolineare il sostegno caritativo del progetto Brasile, in particolare attraverso le adozioni a distanza.

6. Formazione familiare e incontri per coppie in difficoltà. Formazione in “STILE” FFB: Attività formative e di sostegno rivolte ai giovani, giovani coppie, famiglie, terza età (corsi prematrimoniali, animatori GDB, giovani coppie ecc.).

7. Accompagnamento ai sacramenti e formazione delle famiglie nelle parrocchie. Collaborazioni nelle parrocchie come operatori pastorali e portatori di novità.

8. Cogliere esigenze specifiche di formazione degli oblati delle singole case e favorire una formazione comune tra tutti gli oblati su temi emergenti sia spirituali che sociali, in particolare quelli legati alla sacralità e difesa della vita nelle sue varie espressioni (es. Temi come aborto, eutanasia, gender, ecc.).

OPERE CARITATIVE

9. Un frutto indispensabile che non può mancare sono le opere caritative. L’oblato può mettere a disposizione i propri beni personali: disponibilità di tempo, impegno nella preghiera, offerta delle proprie competenze, disponibilità alla missione.

10. L’accoglienza materiale e spirituale potrà essere sviluppata con la nascita di mense per i poveri, di altri centri di ascolto (ispirati a quello già presente Ancilla Domini).

11. Centro di Ascolto e ministero di accoglienza e consolazione, con rete di sostegno per persone e famiglie in difficoltà, nonché visita agli anziani e malati e moribondi. Questo può realizzarsi in maniera stanziale o itinerante.

12. Villaggio Betania che potrà avere anche finalità specifiche oltre a quello della comunione di vita tra oblati. Può perciò inglobare uno o più di questi progetti assistenziali: progetto piccola Betania (assistenza minori, disabili e famiglie e disagio giovanile); Case famiglie per minori e disagio giovanile; Scuola cattolica per minori e scuola di formazione professionale per minori e giovani, ecc.

PREGHIERA

13. Monastero virtuale (senza luogo e orari fissi) per preghiera di intercessione, sostegno delle attività assistenziali degli oblati e intenzioni varie della fraternità.

14. Cenacoli di preghiera ed evangelizzazione nel vicinato o in altri luoghi.

ORGANIZZAZIONE E SERVIZI

15. Definire degli organi pastorali e di coordinamento sia a livello generale che locale per gestire ed organizzare le attività di formazione, caritative e fraterne degli oblati in collaborazione con i referenti consacrati.

16. Organizzare un sostegno delle case FFB (servizio e necessità varie).

17. Cittadella virtuale