La dinamica del peccato nel cuore dell’uomo
Nel precedente incontro abbiamo percorso la 1^ tappa sul tema della Coscienza, La dinamica del peccato nel cuore dell’uomo, attraverso i seguenti punti:
- La suggestione al male, il colloquio tra Eva e il male
- Consenso
- La Paura e la vergogna: non venire alla luce
- La Cacciata dal Paradiso
Ci era venuto incontro un commento di Papa Francesco del 2017 come un manuale contro le tentazioni, oggi ci viene incontro il Catechismo della Chiesa Cattolica con alcuni articoli in cui, in vario modo, l'argomento è trattato.
La coscienza nel Catechismo della Chiesa Cattolica
Ci è stata fornita una tabella riepilogativa che va a costituire "un'ampia” raccolta di articoli estratti dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che può servire (all’Oblato) per avere una visione (più o meno globale) dei vari ambiti di vita, nei quali il “cristiano” è chiamato nella propria “coscienza”, ad interrogarsi, a darsi delle risposte, a “discernere”, a “scegliere”, “in coerenza” con il proprio “credo” cristiano.
Questa raccolta non è necessario leggerla per l'incontro del 03/07/22. Vuole essere solo uno strumento che - per chi lo vuole - può essere utilizzato nel tempo, per approfondire la propria fede e formazione cristiana.
Fra Stefano ci fa notare che non basta la mera lettura o la mera conoscenza di questi articoli ma occorre la nostra collaborazione perché siamo noi con la nostra identità e la nostra libertà a porci davanti a Dio.
Il cristiano è chiamato ad interrogarsi, a discernere ed a scegliere in coerenza con il proprio credo cristiano.
Partiamo intanto da alcuni di questi articoli che possono essere l'inizio di un cammino:
«Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente parla alle orecchie del cuore [...]. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore [...]. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria» (Gaudium et spes,16). [Art. 1776 CCC]
L'importante per ciascuno è di essere sufficientemente presente a se stesso al fine di sentire e seguire la voce della propria coscienza. Tale ricerca di interiorità è quanto mai necessaria per il fatto che la vita spesso ci mette in condizione di sottrarci ad ogni riflessione, esame o introspezione: «Ritorna alla tua coscienza, interrogala. [...] Fratelli, rientrate in voi stessi e in tutto ciò che fate fissate lo sguardo sul Testimone, Dio» (Sant'Agostino, – In Epistolam Joannis Ad Parthos Tractatus Decem, 8, 9). [Art. 1779 CCC]
Direzione spirituale
Appare fondamentale per fare ciò una guida spirituale che ti aiuta a fare questo discernimento, la direzione spirituale è una persona che il Signore ti mette accanto per farti percorrere il tuo personale cammino spirirtuale perché non sempre siamo così sinceri con noi stessi o capaci di discernere correttamente l'origine di certi pensieri.
Il demonio inganna e la direzione spirituale ci permette di capire se una voce interiore viene da Dio o meno.
L'educazione della coscienza
La coscienza deve essere guidata ed educata e per questo siamo sorretti dai doni dello Spirito Santo, aiutati dalla testimonianza o dai consigli altrui.
La coscienza deve essere educata e il giudizio morale illuminato. Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Essa formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. L'educazione della coscienza è indispensabile per esseri umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi. [Art. 1783 CCC]
Nella formazione della coscienza la Parola di Dio è la luce sul nostro cammino; la dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in pratica. Dobbiamo anche esaminare la nostra coscienza rapportandoci alla croce del Signore. Siamo sorretti dai doni dello Spirito Santo, aiutati dalla testimonianza o dai consigli altrui, e guidati dall'insegnamento certo della Chiesa (Cf Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 14). [Art. 1785 CCC]
Se non si fa esperienza di questo, non se ne capisce l'importanza e, purtroppo, oggi questo è un punto critico, oggi ci sono moltissimi "cristiani fai da te", il direttore spirituale spesso non si cerca ed a volte non si trova e per questo bisogna pregare affinchè il Signore, attraverso l'aiuto dello Spirito Santo, ci aiuta a trovare la direzione spirituale per noi, magari si inizia con un confessore che poi non necessariamente deve coincidere con il direttore spirituale.
Il Direttore Spirituale può essere anche un laico ma non fidarsi di chi si propone per questo ministero, è molto pericoloso.
Il Direttore Spirituale è però solo uno dei mezzi per educare la coscienza ma occorre anche la Parola di Dio, l'Adorazione Eucaristica, il confronto, la testimonianza degli altri, ecc.
Tutto parte dalla nostra volontà di cercare di avere uno sguardo che va oltre la paura di non farcela poi il Signore ci pensa Lui.
L'educazione della coscienza è un compito di tutta la vita. Fin dai primi anni essa dischiude al bambino la conoscenza e la pratica della legge interiore, riconosciuta dalla coscienza morale. Un'educazione prudente insegna la virtù; preserva o guarisce dalla paura, dall'egoismo e dall'orgoglio, dai sensi di colpa e dai moti di compiacenza, che nascono dalla debolezza e dagli sbagli umani. L'educazione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore. [Art. 1784 CCC]
Nel confronto con gli altri, non ci dimentichiamo che anche noi a volte, con una parola o una testimonianza, possiamo essere guida per gli altri perché in realtà non siamo noi ma è il Signore che si serve di noi; da qui l'importanza di essere sinceri con Dio, con noi stessi, con gli altri.
Attenzione che, in ogni caso, la scelta è sempre la nostra e non del Direttore Spirituale, se si sente la necessità di consultarlo prima di scegliere è cosa buona ma la scelta è sempre la nostra non la sua.
Il Direttore Spirituale può darci un consiglio ma la responsabilità rimane sempre la nostra. Egli ci aiuta a costruire una relazione personale con Dio.
Nell'opera di insegnamento e di applicazione della morale cristiana, la Chiesa ha bisogno della dedizione dei Pastori, della scienza dei teologi, del contributo di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà. Attraverso la fede e la pratica del Vangelo i singoli fanno un'esperienza della « vita in Cristo », che li illumina e li rende capaci di discernere le realtà divine e umane secondo lo Spirito di Dio (Cf 1 Cor 2,10-15). Così lo Spirito Santo può servirsi dei più umili per illuminare i sapienti e i più eminenti in dignità. [Art. 2038 CCC]
Ci sono casi in cui la coscienza non è retta, se noi siamo qui è perché siamo alla ricerca di una coscienza retta, nel nostro animo c'è il desiderio di conoscere la volontà di Dio ed allora, chi più di Lui desidera che noi cresciamo in una coacienza retta?
L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell'ignoranza e dia giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute. [Art. 1790 CCC]
Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene «quando l'uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato».77 In tali casi la persona è colpevole del male che commette (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 16). [Art. 1791 CCC]
All'origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell'autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità. [Art. 1792 CCC]