Oblati della Fraternità Francescana di Betania di San Quirino
Contributo di pensiero a beneficio della stesura delle costituzioni della Fraternità Francescana di Betania che sarà trattata durante il prossimo Capitolo Generale.
L'invito
Carissimi fratelli e sorelle referenti ed oblati,
vi scrivo nuovamente in merito al lavoro richiesto agli oblati da parte del Consiglio Generale in vista del prossimo Capitolo Generale, inviandovi un chiarimento e un aiuto per la riflessione.
In allegato troverete anche i documenti pre e post-capitolari che molti di voi hanno chiesto di ricevere.
Rileggiamo alcuni numeri del doc. finale postsinodale:
16. Nello spirito di famiglia, gli oblati, i consacrati e gli altri familiari FFB collaborano in maniera complementare; si arricchiscono a vicenda e si aiutano, sia dal punto di vista materiale che spirituale, nel proprio cammino.
17. [...] l’oblato è chiamato a partecipare concretamente alla vita della propria Fraternità di appartenenza.
E sempre nel documento finale postsinodale nella parte delle proposte troviamo:
5. Sottolineare il sostegno caritativo del progetto Brasile, in particolare attraverso le adozioni a distanza.
6. Formazione familiare e incontri per coppie in difficoltà. Formazione in “STILE” FFB: Attività formative e di sostegno rivolte ai giovani, giovani coppie, famiglie, terza età (corsi prematrimoniali, animatori GDB, giovani coppie ecc.).
7. Accompagnamento ai sacramenti e formazione delle famiglie nelle parrocchie. Collaborazioni nelle parrocchie come operatori pastorali e portatori di novità.
8. Cogliere esigenze specifiche di formazione degli oblati delle singole case e favorire una formazione comune tra tutti gli oblati su temi emergenti sia spirituali che sociali, in particolare quelli legati alla sacralità e difesa della vita nelle sue varie espressioni (es. Temi come aborto, eutanasia, gender
ecc.).
10. L’accoglienza materiale e spirituale potrà essere sviluppata con la nascita di mense per i poveri, di altri centri di ascolto (ispirati a quello già presente Ancilla Domini).
11. Centro di Ascolto e ministero di accoglienza e consolazione, con rete di sostegno per persone e famiglie in difficoltà, nonché visita agli anziani e malati e moribondi. Questo può realizzarsi in maniera stanziale o itinerante.
12. Villaggio Betania che potrà avere anche finalità specifiche oltre a quello della comunione di vita tra oblati. Può perciò inglobare uno o più di questi progetti assistenziali: progetto piccola Betania (assistenza minori, disabili e famiglie e disagio giovanile); Case famiglie per minori e disagio giovanile; Scuola cattolica per minori e scuola di formazione professionale per minori e giovani, ecc.
16. Organizzare un sostegno delle case FFB (servizio e necessità varie).
In queste asserzioni, brevi ma ricche e impegnative, si manifesta il vostro senso di appartenenza alla Fraternità e quanto volete costruire con la Fraternità in termini di missionarietà.
Allora chiediamoci:
- Cosa intende l'Oblato con tali affermazioni?
- Quali sono gli obiettivi spirituali e carismatici che vi proponete di realizzare insieme e/o affianco alla FFB attraverso le vostre proposte di opere apostoliche e caritative?
- Che cosa vi aspettate dai nostri lavori capitolari per la vostra vita di Oblati riguardo la vostra formazione, organizzazione e missione?
Vi suggerisco di lavorare in due fasi:
- personale: rileggere i documenti pre e post sinodo e cercare di riflettere personalmente sulle provocazioni che vi ho scritto qui sopra;
- comunitaria: fate delle condivisioni, mettete per iscritto quanto emerge e inviate tutto al mio indirizzo.
Potete realizzare un unico documento per ogni fraternità, oppure mandarmi lo scritto di ogni singolo oblato, come preferite.
Vi raccomando ancora che queste riflessioni e proposte siano completamente fatte dagli Oblati, senza l'influenza dei Referenti, i quali dovranno solo coordinare i lavori.
Aspetto i risultati di tale lavoro per la fine di aprile. Grazie per la collaborazione.
Rimango a vostra disposizione per ogni dubbio, necessità e chiarimento.
Sor. Maria Pia, sor. Tiziana F. e Ugo.
Pace e Bene!
sor.Mpia ffb
Premessa
Come oblati, certo che ci sentiamo in dovere di fornire qualche spunto di pensiero in merito alla figura dell’oblato nell’ambito della Fraternità Francescana di Betania, contributo che potrà essere serenamente tenuto in considerazione o meno dal Consiglio generale nella stesura delle Costituzioni e statuti conseguenti.
Riteniamo innanzitutto che tutti gli aspetti che dovevano essere sviscerati a riguardo della figura dell’oblato nell’ambito della Fraternità Francescana di Betania sia stato fatto approfonditamente nel corso degli eventi che si sono svolti in questi ultimi anni: gli incontri di preparazione al Sinodo, il Sinodo stesso, e l’incontro post-sinodale nonché i relativi documenti che ne sono scaturiti.
Per quanto precede, le nostre considerazioni non aggiungono nulla di nuovo a quanto non sia già stato espresso in precedenza ma si limitano a personali sintesi con particolare riferimento all’apostolato ed alla missione dell’oblato.
All’inizio del documento finale del sinodo oblati sono riportate alcune definizioni a nostro parere abbastanza esaustive per definire l’identità dell’oblato e la sua collocazione nell’ambito della Fraternità Francescana di Betania.
Ciò che rimane da definire con più chiarezza sono due aspetti pratici: il cammino spirituale dell’oblato e “il come” si concretizza il suo apostolato.
Spesso ci siamo trovati disorientati lungo il percorso sforzandoci di prendere coscienza prima della nostra identità e poi dell’apostolato. A nostro avviso questo cammino era necessario per dare una sgrossata alle nostre idee ma ora riteniamo che ci siano tutti gli strumenti e le consapevolezze per invertire l’ordine e individuare prima qual è l’apostolato e poi definire il cammino da percorrere per rispondere adeguatamente alla nostra chiamata.
L’apostolato
Un dato di fatto incontrovertibile è che ciascun oblato è chiamato ad esercitare il suo apostolato nella propria condizione di vita in quanto essa costituisce la chiamata prioritaria del Signore, non nell’accezione di importanza ma di precedenza, e poiché le nostre condizioni di vita sono le più disparate in quanto ciascun oblato si contraddistingue per estrazione sociale, condizione familiare, attitudini e inclinazioni, stato di salute, ecc., allora anche l’apostolato si esprimerà attraverso molteplici strade che lo Spirito Santo suggerisce ma fondate tutte sullo stesso carisma, quello della Fraternità.
Alcuni progetti sono stati già realizzati, altri sono in corso d’opera, alcune iniziative sono ancora sotto forma di proposta nel documento post-sinodale, altre invece saranno suscitate al momento opportuno ma non dimentichiamo che probabilmente la maggior parte sono costituite da un impegno costante di piccoli gesti concreti a sostegno della Fraternità da parte di tantissimi oblati, iniziative probabilmente invisibili, prive di dépliant, pieghevoli o pagine web, ma concrete e tangibili.
Riteniamo che tutte queste idee non debbano essere oggetto di articolo di Costituzione ma che piuttosto venga messo in risalto lo spirito di carità che deve animare le iniziative e le azioni che si intraprendono, così come dice p. Pancrazio: “...quanto sarebbe bello che dai laici che condividono la nostra spiritualità cominciasse una fioritura di opere assistenziali e caritatevoli, nelle varie forme ed ambiti...” queste parole potrebbero già essere parte del contenuto di un articolo delle costituzioni in una formula del tipo: “...gli oblati condividono la spiritualità della Fraternità attraverso la fioritura di opere assistenziali e caritatevoli nelle varie forme ed ambiti suggeriti dallo Spirito Santo...”
Sicuramente l’oblato oltre a portare avanti i propri progetti, dovrà essere stimolato a sostenere i progetti propri della Fraternità, vedasi per esempio il Progetto Brasile, la vendita della birra, ecc.
Non deve ovviamente mancare il sostegno reciproco che parte innanzitutto dal conoscersi nella Verità per potersi attuare.
Un desiderio assai ricorrente è quello dell’esperienza di vita fraterna inteso come coabitazione di alcuni oblati che volessero sperimentare la vita dei primi cristiani e, non lontana, quella delle grandi famiglie contadine dei nostri avi dove la gioia nelle cose semplici, nell’aiuto reciproco e nel mettere al centro di tutto Gesù, erano la fiamma che alimentava di luce e calore il focolare domestico.
Il cammino
Per quanto riguarda il cammino, in questi anni abbiamo avuto la sensazione di percorrere un itinerario non ancora chiaramente delineato, probabilmente si è trattato di un cammino che ci ha visti tutti in ascolto, sia oblati che referenti, per capire cosa ci volesse suggerire lo Spirito Santo.
La stesura delle Costituzioni da parte della Fraternità è forse l’occasione propizia per “tirare le somme” e capire quali devono essere i passaggi necessari per un adeguato cammino di formazione.
Per similitudine di quanto avviene per chi ha la vocazione alla vita consacrata, potrebbe essere stabilito un percorso a step successivi che vede il potenziale oblato sempre più impegnato e che passando attraverso le promesse di vita evangelica, non si conclude mai.
Il percorso dovrebbe prevedere una partecipazione attiva alla vita della Fraternità attraverso incontri periodici ed iniziative straordinarie: incontri mensili, ritiri, pellegrinaggi in giornata, incontri conviviali, qualche incontro mensile potrebbe essere previsto sin dal sabato così da consentire a tutti, anche i lontani, di contribuire con un fattivo aiuto alla Fraternità nei lavori quotidiani.
Gli incontri dovrebbero essere arricchiti da attività dinamiche ed interattive ma stemperate nei ritmi che prevedano un forte coinvolgimento degli oblati, questo perché l’età media dell’oblato non consente noiose somministrazioni di nozioni teoriche frontali.
La partecipazione attiva alla vita della Fraternità permette di attingere il carisma direttamente alla fonte per incarnarlo nella vita quotidiana, nel proprio stato sociale e nell’esercizio dell’apostolato.
La frequentazione della Fraternità, inoltre, che arricchisce la preghiera individuale con quella comunitaria aiuta a capire quali iniziative suggerisce lo Spirito Santo.
Sarebbe bello considerare il cammino che conduce alle prime promesse di vita evangelica un vero e proprio corso di formazione con tanto di programma da seguire ed obiettivi da conseguire. Ad esempio, potrebbe essere inserita nella formazione l’educazione alla preghiera comunitaria, con particolare riferimento alla recita dell’Ufficio Divino, alla sua articolazione ed alle modalità di celebrazione che eviterebbero di distorcere quel magnifico “dialogo fra Dio e gli uomini” che parte da un approfondimento anche della preghiera del cuore come insegnata da p. Pancrazio.
Nella formazione continua è molto sentita l’esigenza di un maggior approfondimento della Parola con la condivisione del vissuto quotidiano alla luce del Vangelo come allenamento alla coerenza al Credo professato.
Si potrebbe pensare altresì di coinvolgere oblati già formati ed opportunamente individuati (ma sia chiaro, sempre in cammino) in aiuto alla Fraternità nella formazione di altri aspiranti oblati o, perché no, di tenere incontri che coinvolgano altri familiari della FFB, un esempio interessante a tal proposito vedrebbe costruttiva una serie di incontri di coppie di oblati con Giovani di Betania per contribuire all’indirizzo vocazionale al matrimonio.
Riteniamo che la prima formazione sia importante per gettare le basi a premessa di un approfondito cammino di fede che, ovviamente, dovrà viaggiare in parallelo.
Da prendere in considerazione un cammino per gli oblati che hanno subito un lutto in famiglia. Molte volte ci si sente incompresi ed abbandonati al proprio dolore, quasi increduli nel pensare che anche altri possano vivere lo stesso dolore. È vero che il dolore è personale e ognuno lo vive e lo elabora a modo suo ma è importante riconoscere e sapere che certe emozioni e sentimenti sono comuni, sarebbe importantissimo anzi fondamentale un confronto con gli altri, ovviamente nella misura in cui uno si sente. È importante imparare a considerare il dolore come un momento di crescita, non come qualcosa di assolutamente negativo che fa sprofondare nella solitudine e nell’isolamento.
Documenti
Ci pare di aver capito che dalla stesura delle Costituzioni scaturiscano altri documenti gerarchicamente di livello inferiore più suscettibili di modifiche. Fra questi, probabilmente, ci sarà anche una rivisitazione dello Statuto degli Oblati. Oltre allo Statuto, riteniamo che potrebbe essere utile un documento meno canonico e più discorsivo in cui si possa trattare in maniera più approfondita la figura dell’oblato, documento che potrebbe essere la riarticolazione organizzata di tutto quello che è stato fin ora scritto, il frutto dell’esperienza degli oblati da più tempo in cammino e dovrebbe vedere l’azione autorevole di chi è insignito
dell’ordine sacro.