Giornata fraterna dei familiari di Betania dell'8 ottobre 2022 dal tema ispirato al convegno internazionale organizzato nei giorni scorsi dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice sul tema “Solidarietà, cooperazione e responsabilità, gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni”.
Accoglienza
La splendida giornata soleggiata ha avuto inizio con la consueta fraterna ed affettuosa accoglienza delle sorelle e dei fratelli della Fraternità davanti alla Chiesa per poi raggiungere il refettorio per un caffè prima di dare il via all'incontro. Occasione che ha permesso di salutarsi e di avere uno scambio di vedute con il Superiore Generale fra Paolo Crivelli.
I due argomenti sono stati trattati secondo il programma intervallato dal pranzo comunitario e da un momento di condivisione che ha visto il coinvolgimento di tantissimi partecipanti. La superiora, sor. Monica Bolzoni, ha introdotto la giornata specificando che si tratta di un cammino che coinvolge tutti i familiari che vogliono camminare con noi.
Orizzonti economici di oggi a partire dal Vangelo
Fra Paolo precisa subito che il suo intervento non è frutto di una posizione politica ma è dettato dalla necessità di focalizzare l'attenzione in maniera critica sul sistema economico attuale alla luce del Vangelo.
Già con Pio IX la Chiesa aveva cominciato ad occuparsi anche di aspetti non strettamente spirituali affrontando le questioni che riguardano la vita quotidiana di tutti entrando quindi nel merito di questioni politiche ed anche in parte economiche. Benedetto XVI, con la "Caritas in veritate" scrive un una prima enciclica strettamente economica che affronta la questione dell'economia mista con l'occhio libero del cristiano.
A differenze delle leggi che regolano la materia e che vengono progressivamente scoperte dall'uomo, quando si parla di economia, le leggi sono stabilite dall'uomo che lo fa con la logica del profitto. In questa logica, sempre più perversa, Papa Francesco invita il cristiano alla "costruzione di un mondo più solidale, giusto ed equo" perchè "per un credente non è qualcosa di pratico staccato dalla dottrina, ma è dare corpo alla fede".
L'economia è diventata il valore globale di ogni cosa: tutti i programmi politici del mondo parlano solo di economia, di PIL... ma con il PIL non si misura la felicità di un popolo. Papa Francesco affronta in maniera decisa l'argomento con ben due encicliche, Laudato si' e Fratelli tutti e, attraverso una lettera aperta indirizzata ai giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo, ha suscitato la nascita del movimento di under 35 "The Economy of Francesco" che si pone come scopo quello studiare un nuovo modo di intendere l'economia secondo lo spirito di Francesco d'Assisi.
Stiamo andando verso una direzione tale che in questa logica del profitto si vuole far credere che tutti ce la possono fare. Si tratta di un'illusione che non considerale le condizioni economiche e sociali di appartenenza di ciascuno ed oggi, purtroppo, l'educazione e la preparazione (quella di qualità) non è per tutti. Questo generaun divario sempre più ampio che crea ricchezze sempre più elevate per poche persone ed una povertà sempre più diffusa nella massa, basti vedere i vari Elon Musk (Tesla), Jeff Bezos (Amazon), Bill Gates (Microsoft), Larry Page (Google), ecc.
Si stanno creando meccanismi economici perversi che portano sempre più verso questa direzione, monopolio di vendite, influenza nelle scelte, pilotaggio delle informazioni, ricerca di brand piuttosto che di rapporto qualità/prezzo, chiusura delle piccole attività, assunzioni sottopagate, aumento delle famiglie al di sotto della soglia di povertà, ecc.
Questo tipo di economia non ha più niente a che vedere con il Vangelo, è un'economia voluta da persone che non possono scegliere al posto nostro per cui noi, come cristiani, abbiamo l'obbligo morale e la grande responsabilità di fare le giuste scelte e di trasformare il nostro piccolo mondo decidendo che certe cose non le faccio, certi ambiti non li seguiamo, in certe zone non andiamo, certi prodotti o certi servizi non li usiamo avvalendoci della libertà di scegliere con la consapevolezza che tutto ciò che ci viene proposto non necessariamente deve essere fatto.
Noi abbiamo la libertà dei figli di Dio e quindi, senza demonizzare tutti gli strumenti utili che ci vengono proposti, dobbiamo sceglierli senza diventarne dipendenti perchè non danno alcun valore alla nostra vita.
Qui non si tratta di essere d'accordo con il Papa o meno perché, per quanto riguarda la sfera morale, abbiamo anche un obbligo di Fede nell'aderire al Magistero ordinario e straordinario di un Papa: è importante quello che il Signore vuole dirci anche attraverso i nostri pastori, ricordandoci che il nostro obiettivo è la vita eterna.
Noi non siamo qui per governare come si governa il mondo, noi siamo qui per annunciare il Cristo.
Proposta
Prima di dare il via alla condivisione sull'argomento del mattino, fra Paolo Crivelli ha chiarito il discorso sui Familiari di Betania e delle modalità con cui possono camminare con la Fraternità introducendo una proposta di sor. Monica: i Familiari di Betania seguono un percorso differente in base alla chiamata, ci sono quindi gli oblati, i GdB, i gruppi Ancilla Domini, gli amici e collaboratori... allora l'idea è quella di concepire anche un percorso comune che non va a sostituire quello che ognuno sta percorrendo ma andrebbe ad integrare quel cammino, quindi un cammino con i familiari reiterando mensilmente le giornate fraterne con possibilità di pernottare tra il sabato e la domenica per chi lo desidera e nei limiti delle possibilità logistiche della Fraternità.
Da un veloce sondaggio, la proposta è stata accolta con entusiasmo dai partecipanti ovviamente con alcuni temperamenti legati alle situazioni personali.
Vita della persona: un concetto fragile
Fra i bombardamenti mediatici ricevuti in questo periodo ci sono tutti i messaggi legati alla pandemia: incontrare o abbracciare l'altro è pericoloso con il conseguente isolamento che ha portato ad un aumento delle patologie di carattere psicologico per tutelare quelle di carattere fisico.
Questa spinta alla solitudine ci rende manipolabili diventando così come i poteri forti vogliono che diventiamo, dividendoci come fa il leone con le gazzelle rendendole innoque separando le une dalle altre, infatti, "il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare" [1Pt 5,8].
Da qui il nostro compito di Chiesa di creare momenti e spazi di condivisione e compartecipazione vincendo le nostre paure e i nostri dubbi che sono di ostacolo perchè la salute è un bene transitorio mentre la carità è un bene Eterno. Madre Teresa di Calcutta aiutava gli ultimi degli ultimi, Gesù le aveva detto "portami nei tuguri dei poveri [...] e sii la Mia luce."
Questo è un tempo straordinario per aiutare, una volta la solidarietà era normale, poveri che aiutavano poveri, oggi ci sono tantissime occasioni per aiutare in ogni tipo di povertà, noi non risolviamo i problemi e non ne dobbiamo avere la pretesa ma possiamo essere vicini a chi è di fronte alla necessità, ovviamente senza autodistruggerci, piccole cose portano a grandi risultati.
Insegna S. Tommaso d'Aquino che il male si può presentare sotto due forme: come mancanza di un elemento naturale (fisico) oppure come mancanza dì ordine al fine proprio, liberamente voluta da una creatura razionale. Nel secondo caso si ha la colpa (malum culpae), il male morale ‑ che è il male più grave.
Quindi il male nasce dal disordine nella scelta dei beni: la salute è un bene ma se nella scala delle priorità viene dopo la carità diventa un male, così come la ricchezza, non è necessariamente un male ma lo diventa nel momento in cui la metto al di sopra della vita umana. Ecco allora che il nostro compito di cristiani è quello di mettere ordine nella categoria del bene.
Lasciamo che il Signore operi attraverso di noi: se io sbaglio come cristiano ne ho ma ho un Dio che mi perdona. Questa è la grande forza nostra, non siamo forti per quello che siamo ma siamo forti perché abbiamo qualcuno che ci dona costantemente un amore infinito da cui possiamo attingere e quindi potenzialmente anche noi potremmo dare un amore infinito nel limite della nostra fragilità, del nostro Peccato.
Come ci ricorda San Paolo, ricordiandoci le parole di Gesù "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!" [At 20,35]
Approfondimenti
- La dottrina sociale della Chiesa da Pio IX a Leone XIII, articolo storiain.net, 2018
- Rerum novarum, Lettera enciclica, Leone XIII, 1891
- Caritas in Veritate, Lettera enciclica, Benedetto XVI, 2009
- Solidarietà, cooperazione e responsabilità:
gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni, Comunicato stampa, Ufficio stampa Vaticano, 2021 - Discorso di Papa Francesco su "solidarietà, cooperazione e responsabilità", 2021
- Il Papa: costruire un mondo più giusto non è politica, ma "dare corpo alla fede", news vaticana, 2021
- Laudato si', Lettera enciclica, Papa Francesco, 2015
- Fratelli tutti, Lettere enciclica, Papa Francesco, 2020